Ho già avuto modo di parlare delle streghe veneziane:contrariamente alla tradizione esse non professavano il culto del diavolo, ma lo evocavano quando dovevano mettere in atto le loro pozioni o i malefici e filtri vari, in genere amorosi, ma, che si sappia, nessun maleficio mortale.
Il demonio veniva pagato anche in anticipo per il suo aiuto gettando monete e sale sul fuoco o fuori dalla finestra: la raffigurazione del demonio era rappresentata per loro da quella della carta dei tarocchi. Il loro luogo di ritrovo era presso il museo ebraico al Lido, poichè era considerato denso di forze occulte.
In genere le streghe appartenevano alla classe sociale più povera, e le ricette ed i segreti venivano tramandati di madre in figlia nella notte di Natale, o in punto di morte, e la stregoneria veniva considerata una vera e propria professione.
Tra le pratiche divinatorie vi era quella del "goto", il bicchiere: veniva riempito un bicchiere con acqua, e qui venivano posti dei fili bianchi e dei fili neri, quindi si scioglieva della cera vergine, e a seconda di come di ponevano i fili quando la cera si risolidificava, dalla forma stessa della cera veniva interpretato il futuro.
Altre pratiche erano quelle…